Come descritto nel precedente blog post, la  Gamification simula una realtà semplificata dove viene data priorità agli eventi critici e il player va a sviluppare quelle skills necessarie per poter essere competitivi nel mercato del lavoro.

Nel corso degli anni, l’esperienza maturata al fianco di numerose Università e aziende operanti in vari settori ci ha consentito di definire il rapporto tra Gamification e realtà e come quest’ultima viene resa più “user friendly” per il raggiungimento di un determinato scopo. Prendiamo il caso di uno studente di Ingegneria Gestionale alle prese con un Business Game.  Il main goal potrebbe essere l’applicazione  in un contesto fedele alla realtà di quelle competenze di gestione aziendale apprese a livello teorico con il traditional learning. Tuttavia, lo step che porta lo studente ad immedesimarsi in un contesto fedele alla realtà attraverso l’utilizzo di una simulazione non è affatto immediato. Le difficoltà risiedono soprattutto nell’andare a riprodurre uno scenario fedele alla realtà, ma al tempo stesso fruibile per lo studente. Immaginiamo di catapultare una persona abituata fino al giorno prima a sedere sui banchi universitari, a dirigere un’importante azienda. Il fattore challenge e la dinamica del game stimolano il player a prendere decisioni strategiche su più fronti. Decisioni che hanno effetti non solo sui vari dipartimenti aziendali, ma anche sui competitors. Un’altra key feature del Business Game è la possibilità, per lo studente, di monitorare ed analizzare in tempo reale tutti i risultati scaturiti dalle decisioni prese.

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